Il marchio Antonio Marras poteva scaturire solo dal genio creativo di uno stilista sardo, che dalla sua terra ha saputo trarre la cifra stilistica dei suoi abiti. Nelle forme e nei tessuti risuona una natura selvaggiamente mediterranea, dai cui arbusti bagnati di sole affiorano potenti speroni di roccia dalle forme quasi lunari. Lo stilista sardo Marras è da sempre riuscito nel difficile compito di abbinare l’astrazione dell’arte concettuale con la materialità tipica di una terra dalle forme possenti delle coste frastagliate e dai colori di una natura primaria. Il risultato sono abiti che riescono magnificamente a contenere e pacificare gli opposti.
Materialità e astrazione, tessuti ricchi e inserti poveri, contemporaneità estrema e accenti vintage, ricchezza decorativamente barocca e pulizia monacale. E ancora, orli lasciati a vista e impalpabili ricami, sontuosi decori e bruciature di tessuto, elementi ultra-femminili e richiami al mondo maschile, struttura e destrutturazione delle forme. Un abito Marras riesce a essere tutto questo contemporaneamente. In uno stesso vestito coesistono una pluralità di anime contrastanti, capaci di dar vita a uno stile pressoché unico, che echeggia delle atmosfere Sarde senza mai sconfinare nel folklore. Restituisce, al contrario, la forza di una Sardegna dall’essenza astratta e quasi primordiale.
Le ispirazioni degli abiti non arrivano solo dalla terra di origine. L’universo espressivo di Marras è nutrito dai potenti influssi dell’arte povera e dell’arte astratta, dalla raffinatezza dei salotti parigini e dalle suggestioni urbane raccolte nelle lontane metropoli d’Oriente. E nel 2008 è nata la linea giovane I’M Isola Marras, che interpreta in modo più immediato e conciso i temi di successo della maison. Come il “ligazzio rubio”, che in sardo vuole dire legaccio rosso. Si tratta di un elemento tradizionale sardo che Marras si diverte a reinterpretare a ogni collezione, facendone la firma del suo stile.