17 Settembre 2019

London calling: è la fashion week

Burberry4

Da Victoria Beckham a Burberry passando per JW Anderson, eccovi la London Fashion Week come se ci foste state. Sul front row, naturalmente. La collezione parla di donne dinamiche, donne che si muovono. Con queste parole, quella che ormai in un’altra, lontanissima, vita era Posh Spice ha introdotto la sua sfilata. Capi fluidi si alternano a linee costruite, volti ad esaltare una sorta di dualità femminile fatta di forza e di leggerezza, di determinazione e di frivolezza. Mentre gonne e abiti scivolano dolci e leggiadri sul corpo, le giacche dai tagli Seventies presentano spalle e scolli spigolosi. Oltre ai tagli, si ispirano ai mitici anni Settanta anche i motivi, soprattutto il check, e i colori, come il rosso vino abbinato al viola oppure il rosa acceso al beige. La palette di colori spazia dai toni caldi a quelli freschi ed accesi arrivando fino alle tinte neutre, per uno stile portabilissimo. Da Burberry, si respira come sempre un’aria di grande sofisticatezza. Riccardo Tisci, direttore creativo del brand, prosegue ormai da più collezioni sul filo di una moda neoborghese, che è quella appresa in Italia e affinata durante gli anni passati da Givenchy. La sublime raffinatezza del continente europeo si fonde con il DNA British di Burberry, dando vita a uno stile che ha come protagonisti l’immancabile trench, rivisitato per l’occasione in mille e una sfumatura differente, le lucenti camice in seta a stampa foulard e i completi giacca-pantalone dal taglio impeccabile e dai colori non-colori. La sfilata si apre con un’aura bon ton per chiudersi su uno stile athleisure. Un modo per affascinare le donne fatte quanto quelle giovanissime. Chiudiamo con la sfilata di JW Anderson, che ha come protagonisti abiti di antiche dee dell’Olimpo, reinterpretati in chiave futuristica. Sul filo della tensione fra tradizione e innovazione, i capi sono una rilettura creativa delle antiche tuniche e del tema della sartorialità.