19 Settembre 2019

Milano FW: lo stile chiama, la città ambrosiana risponde

Prada, Max Mara, Jil Sander, Fendi, Alberta Ferretti, Emporio Armani: alla Milano Fashion Week ci sono solo nomi che contano. Sotto ampi cappelli da pioggia afflosciati, sfila da Miuccia Prada un bon ton fatto di fluide longuette e di severi tailleur doppio petto, due capi reinterpretati con la solita vena ironica dalla stilista meneghina. Arriva poi la donna firmata Max Mara: cappellino con visiera, tinte pastello, treccine, pantaloni a mezza gamba, camicia chiusa fino all’ultimo bottone, cravatta, e calzettoni che arrivano al ginocchio. A metà strada fra quello di una scolaretta modello e quello di una sofisticata militare, loi stile Max Mara è come sempre impeccabile, mai sopra le righe nella sua aurea perfezione. Un altro che di perfezione se ne intende è Armani. In attesa di vedere sfilare la collezione principale di Re Giorgio, a deliziarci è la linea Emporio. Forme fluide, colori confetto e delicate trasparenze, alternate a materie dai bagliori satinati e a morbidi velluti, danno vita a uno stile di assoluta grazia e di magistrale equilibrio. Da Fendi sfilano tutte le sfumature del giallo e del marrone, nessuna esclusa. Lo stile è pratico, fatto di trench, di lunghe, anzi lunghissime giacche in pelle che si alternano a impermeabili in pvc a fiori e a corti giubbotti trapuntati. Gli abiti sono a quadretti semitrasparenti, da portare sovrapposti a un intimo a vista. A conquistarci è stata poi la poesia degli abiti Jil Sander. Una poesia ermetica dove i volumi ampi e costruiti si susseguono a capi fluidi, che scivolano sul corpo con le loro studiate asimmetrie. Da Alberta Ferretti sfila uno stile dai vaghi richiami etnici. Rosa acceso, arancione, giallo e blu intenso sono i protagonisti di una sfilata che richiama immediatamente un universo vacanziero fatto di viaggi e scoperte lontane.