22 Settembre 2019

Milano FW: la spettacolare sfilata Armani e altri magici momenti

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A chiudere il sabato della Milano Fashion Week è Giorgio Armani. Con i suoi abiti eterei, il re della moda italiana trasforma la sfilata in un soffio d’aria leggera e mette la sua soave parola fine a una settimana intensa e chiassosa. I tessuti palpitano di luce iridescente. I colori, che sono il rosa, l’azzurro pallido e il grigio ghiaccio, sembrano quasi impalpabili nella loro infinita delicatezza. Organza e tulle dalla consistenza di sogno fanno perdere all’abito ogni matericità. Ne risulta una sinfonia di forme fluide, come fossero scolpite su evanescenti nuvole. Tutt’altra atmosfera si respira da Versace, che riporta in scena, un ventennio più tardi, l’abito jungle indossato da Jennifer Lopez ai Grammy Awards del 2000. Ad entrare in scena, con falcata decisa, è la stessa JLo, che abbandona, per il breve tempo di un défilé, il ruolo di star del pop, per assumere quello di navigata top. Per il resto, sfilano spalle costruite, bluse ampie, abiti fluidi in stile vagamente Nineties e chilometriche gambe al vento, che spuntano sotto shorts cortissimi e minigonne a vita alta. Un’esplosione di colori fluo si alterna a capi total black, impreziositi da dettagli gold come quelli dell’abito dalle mille spille di Liz Hurley, altro grande intramontabile della maison. Da Philosophy by Lorenzo Serafini sono protagoniste le silhouette anni Ottanta. E allora, spazio a maniche a sbuffo, a giubbotti denim over size, a maxi rouche, a volumi opulenti e a tutto l’arsenale di forme e di motivi massimalisti dell’epoca. Corto davanti e lungo dietro, stretto sotto e ampio sopra. Su questi e altri giochi di contrasto simili, Lorenzo Serafini crea uno stile dal ritmo dinamico e serrato, che vede protagonisti il denim e l’ecopelle. Del resto, siamo in piena era ambientalista, e bisogna tenerne conto.