23 Settembre 2019

Gucci, Dolce & Gabbana: è ancora Milano Fashion Week

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Eccovi le ultime, ma non meno importanti, sfilate della Milano Fashion Week. Sotto i riflettori, nell’ultimo, convulso giorno di sfilate, ci sono Gucci e Dolce & Gabbana. Da Gucci, si respira un’aria molto intellettuale. Per Alessandro Michele, direttore creativo del brand parte del gruppo Kering, ogni sfilata è l’occasione per riflettere su un aspetto della società, questa volta sulle nuove forme di soggettivazione, come recita il titolo dello show. In un ambiente perfettamente asettico, che vuole essere evocazione immediata dei testi del filosofo Michel Foucault, vanno in scena riferimenti al mondo del bondage, come guanti in lattice e mini-frustini, mixati a influssi anni Settanta. Il tutto, dopo un inizio che vede sfilare abiti che sembrano camicie di forza. Che cos’è la normalità e cosa, invece, la malattia mentale, si chiede Alessandro Michele riprendendo il celebre testo Histoire de la folie di Foucault? E ancora, come si costruisce socialmente l’idea di sessualità? Negli accessori e negli abiti Gucci per la prossima stagione calda, se non avremo la risposta, avremo tuttavia molti spunti di riflessione. Inutile dire che l’uso disinvoltamente commerciale di una tanto profonda critica sociale ha scatenato in rete un putiferio. Del resto: nel bene o nel male, purché se ne parli. Questo, Alessandro Michele, lo sa bene. Di tutt’altro tenore è la sfilata Dolce & Gabbana. Per la prima volta, l’ispirazione non è la tanto amata Sicilia, con i suoi templi e le sue donne in lutto vestite di pizzo nero, ma il mondo dei safari e degli esploratori. Fra stampe jungle, che richiamano in modo molto letterale l’Africa tropicale, motivi tutti-frutti, che fanno subito isola paradisiaca, e sahariane rigorosamente beige, che rimandano a paesaggi desertici, la prossima stagione, il mal d’Africa è servito. In questa celebrazione del continente africano, non potevano mancare i motivi leopardati di camicie, mantelli e di piccole borse braccialetto.