La serie Emily in Paris sta facendo molto discutere gli internauti. Causa: irrealismo. La vita parigina che vi è rappresentata sembra infinitamente più rosea di quel che in realtà è. E pure la Ville Lumière risulta un tantino migliorata. Per non parlare dei vicini di casa, che sono sempre belli, giovani e disponibili. Ma a far discutere sono anche i look di Emily. La caccia alle sue stesse gonne e ai suoi stessi cappotti è ufficialmente aperta, con i vari siti che vi svelano i marchi scelti dai costumisti della serie Netflix per vestire la loro star. Il suo cappello basco, poi, sta causando una vera e propria lotta tra due fazioni: da un lato quelle che lo accusano di essere un cliché e dall’altro quelle che vogliono subito averlo pure loro, perché ormai Emily è il loro punto di riferimento in fatto di moda. In effetti, quando si dice basco, si pensa immancabilmente a una Parigi da cartolina. Ma basta poco per uscire dall’immagine stereotipata e fare del basco un accessorio di tendenza. Pare che il basco in lana fosse, in origine, il cappello dei pastori. La sua prima apparizione sarebbe avvenuta nel Medio-Evo. A renderlo famoso non sono stati solo i parigini, ma anche militari e guerriglieri vari. Un nome per tutti: Che Guevara. Per un look ribelle come quello del Che, provate il cappello basco con un paio di jeans mom, degli anfibi e un chiodo. Per un look lezioso in stile Emily, invece, sceglietelo rosso fuoco, abbinatelo come fa lei a un cardigan a quadretti e via con un rossetto fiammante che riprende la tinta del cappello. E la lana non è il solo materiale possibile: provate il basco in cuoio, vinile o velluto a costine.